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Dopo 3 Gran premi di questo mondiale di F1 l’andazzo sembra essere delineato: Hamilton fa il fenomeno, Mercedes è avanti, Verstappen ci prova. Le Ferrari? Ancora in alto mare purtroppo.
Leclerc fa mea culpa: “Non sono stato bravo in questo week end. Sono contento per come ho guidato in gara ma ho dovuto recuperare quello che non ho fatto ieri. Non potevo fare di più. Se guardo al week end intero è anche colpa mia se non siamo quinti”. Se il monegasco è arrivato a punti, non può dire lo stesso Carlos Sainz, arrivato undicesimo dopo una gestione delle gomme ed un pit-stop non ottimale. “Non è stata una gara buona per noi, avevamo tutti gli ingredienti per fare una bella gara ed essere tra i primi cinque ma abbiamo sbagliato nei punti critici. Dobbiamo imparare e tornare più forti.”
Se da una parte Mattia Binotto ammette l’errore di strategia da parte di Ferrari, Toto Wolff pensa al cambio in grande: via Bottas, in difficoltà, dentro Russell. Mercedes non ha gradito il basso rendimento del pilota finlandese nei primi 3 Gp e starebbe pensando di sostituirlo (anche se come opzione ci sembra molto remota) con il campioncino Russell. La strategia è quella di mettere in condizione il “secondo” di casa Mercedes di poter dare fastidio e togliere punti a Max Verstappen, primo vero avversario di Lewis Hamilton.
La differenza, oltre quella prestazionale, tra Mercedes e Ferrari sembra risiedere anche e soprattutto nella mentalità, nelle dichiarazioni che le due scuderie concedono alla stampa settimana dopo settimana.
Se da una parte ci sono due Gp su tre vinti, primo posto nel mondiale costruttori e piloti, ma ugualmente c’è trepidazione e pressione (positiva) su tutto lo staff, dall’altra il cavallino di Maranello, 4° a -60 nel mondiale costruttori e con un 5°/8° posto in quello piloti, non sembra dare la convinzione e la voglia giusta all’ambiente circostante per cambiare una rotta che al momento è sbagliata.
Olio di gomito e ripartire, passo dopo passo, per poterci divertire un pizzico di più dalla prossima gara.