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C’è qualcosa di piccolo ma importantissimo nella nostra auto, che la contraddistingue da tutte le altre e la rende unica: è la targa.
Molte volte passa inosservata, alcuni non ricordano il proprio numero mentre altri ricordano anche le targhe degli amici e dei parenti (utile per riconoscere l’auto che passa). Alcune targhe affascinano (vi è mai capitato che la targa comunicasse un messaggio o una sequenza particolare?) e c’è chi la personalizza con il proprio nome o sequenze speciali. Come nasce la targa automobilistica? Come arriva alle targhe che conosciamo oggi?
La data: il 14 Agosto 1893 nasce la targa per le auto, procedura adottata inizialmente in Francia, seguita dalla Germania (1896) ed Italia nel 1898, stranamente in ritardo gli Stati Uniti che presentano la prima targa nel 1901.
Il centro della vita automobilistica d’inizio ‘900 era Milano, tanto che proprio da Milano parte il primo codice della strada italiano chiamato “Regolamento per la circolazione delle vetture automobili sulle strade ordinarie”. L’automobilista realizzava a proprie spese la targa, in metallo, che recitava la provincia d’immatricolazione ed il numero della licenza (per intenderci “NAPOLI 12”).
Nel 1905 ci si accorse che le targhe sarebbero finite ben presto e si decise di portare le targhe con solo cifre, le prime due contrassegnavano una provincia: Alessandria era la numero 1, Milano 38, Napoli 40, Roma 55, Torino 63. Dopo questi numeri venivano riportate le cifre della licenza e la creazione spettava ancora al proprietario dell’auto. In seguito, vista la creazione di altre 17 nuove province, il regime fascista decise di eliminare i codici ed introdurre le lettere come sigle provinciali (solo due lettere) ed in aggiunta quattro cifre.
Oltre a cambiare il “testo” cambiò anche il materiale, nel 1963, dando il benvenuto alla targa di plastica. La facilità di creazione era maggiore ma altrettanti erano i problemi. La targa infatti si scioglieva a causa delle alte temperature col quale veniva a contatto.
Completate tutte le targhe (arrivati al milione), la targa aggiungeva una lettera al posto del primo numero. Detto fatto a Milano che nel 1965 inaugura la prima targa “MI A00000”, montata su una storica Alfa Romeo Giulia. Nel 1976 la sigla della Provincia diventa arancione e cominciano a vedersi targhe di forma rettangolare ad una sola riga. Nel 1985 si torna ad usare il metallo e la scritta diventa nera su fondo bianco. Con l’esaurirsi delle numerazioni, la lettera viene spostata in fondo. Per Roma fu necessario usare anche un numero dopo la sigla, poi una lettera e quattro cifre. Quindi ROMA 1A0000. Milano andò ancora oltre, furono necessari due numeri prima della lettera: MI 10A000.
La storia prosegue, le auto sono sempre di più e c’è bisogno di una rivoluzione: addio alle sigle provinciali. Si passa all’odierno stile di targa, 2 lettere 3 numeri 2 lettere. Ogni paese poi ha adottato il proprio stile di targa, cambiando i colori ed i font (le targhe americane sono inconfondibili!)
Cara “amica” targa, quante ne hai passate e come sei cambiata. Hai una grande importanza, hai segnato il mondo delle auto ed hai tante storie da raccontare. Oggi le personalizzazioni sono diventate un optional molto richiesto per le auto costose, non bisogna dimenticare che anni fa la targa potevi, dovevi, farla in casa, gratuitamente e come meglio poteva piacere.
Come cambiano i tempi!